mercoledì 13 dicembre 2017

Storia dell'astronomia e della cosmologia (Seconda Parte)

Rinascimento e nuove prospettive


Il Giovane Mecenate vi propone qui la seconda parte di questa interessante storia delle scienze astronomiche.

Con il Rinascimento, la cui data d'inizio può simbolicamente identificarsi nel 29 Maggio 1453, in cui i Turchi conquistano Costantinopoli e molti studiosi greci fuggono in Europa per portarvi le loro ricchezze (e anche la capacità di tradurre in latino), si avrà una vera e propia rivoluzione scientifica, basata finalmente su un'astronomia più sperimentale ed osservativa e meno filosofico-mistica. Pionieri sono nomi del calibro di un Galileo Galilei, di un Leibniz, di un Newton.
Di un Giordano Bruno, il cui anacronismo gli costò cara la pelle. Eppure, egli ebbe uno sguardo che passò molti secoli dopo di lui.
Ma prima del loro avvento, sarà importante parlare di Johannes Müller (1436-1476), detto Regiomontano, il quale costruì un vero e proprio osservatorio nel 1471 e, l'anno successivo, studia la rinomata cometa di Halley. A dispetto di questi meriti, però, rifiuta la rotazione della Terra: egli spiega che se la Terra ruotasse gli uccelli sarebbero spazzati via o urterebbero tra di loro, e lo stesso dicasi delle nubi. Chiamato da Papa Sisto V a Roma per una riforma del calendario, morirà prima di ultimare la missione a causa di peste.
Nel 1473 nasce colui che avrà il merito di abbattere quella cosmologia apparente e condivisa nell'antichità: Nicolò Copernico (1473-1543).
Dopo aver frequentato l'Università di Cracovia, egli parte per l'Italia, ove si laurea in diritto canonico.
Egli formula la teoria elio-centrica: non è la Terra al centro del Sistema Solare, ma al centro vi è il Sole, e i pianeti gli ruotano attorno. Egli notò che Mercurio e Venere sono più vicini al Sole che non la Terra. Tuttavia Copernico mantenne le orbite circolari (e non ellittiche).
Sospettoso di essere accusato quale eretico, egli tentennerà nel pubblicare la sua teoria nel suo libro, "Sulle rivoluzioni dei corpi celesti". Si rammenti che Copernico era laureato in diritto canonico. E difatti il libro fu messo all'Indice dalla Chiesa Cattolica, ma anche Martin Lutero lo condannò.
Il merito copernicano fu l'abbattimento formale di quella teoria geo-centrica da sempre creduta, per motivi filosofico-metafisici, o per motivi di osservazione apparente.

Sistema Eliocentrico Planetario Copernico

Sistema elio-centrico di Copernico

Tycho Brahe

Eppure un grande osservatore come Tygo Brahe (1546-1601) non sposò mai la teoria copernicana. Appassionato di politica ed alchimia, si convertità all'astronomia definitivamente nel 1572, quando osserverà una stella molto brillante nella costellazione di Cassiopea. Egli la chiamò "nova", e da lì deriverà il termine di supernova. Difatti quella osservata da Brahe fu proprio una supernova, una stella molto massiccia che, giunta al termine della propria vita, esplode generando immane quantità di energia e luminosità insolita dalla Terra.
Nel 1577 osserva una cometa e nota che essa si trova molto al di là dell'orbita della Luna: è pertanto un duro colpo inferto alla cosmologia ufficiale, che vedeva i pianeti incastonati in firmamenti solidi trasparenti. Nemmeno Galileo osò tanto: egli riteneva che le comete fossero solo un fenomeno atmosferico e non reali corpi celesti. Inoltre la cometa aveva orbita non circolare ma ellittica: pertanto, non poteva più essere considerata attendibile la teoria dei firmamenti solidi, che non potevano esistere. Eppure Tycho Brahe rimase fedele alla visione tradizionale, forse anche per il timore di accusa di eresia, e non diede mai credito alle proprie scoperte. Al punto tale che formulerà una cosmologia abbastanza complessa e circonvoluta: egli teorizzò che tutti i pianeti ruotano attorno al Sole, ma il Sole attorno alla Terra.
Uno dei crateri lunari porta il suo nome.

Giordano Bruno

Giordano Bruno (1548-1600), originario di Nola presso Napoli, nel suo libro "Dell'infinito universo e mondi", teorizza un'ipotesi assolutamente rivoluzionaria: l'Universo è infinito ed ogni stella visibile lassù possiede un proprio sistema planetario. Siccome Dio è infinito, la sua potenza e le sue azioni non possono che essere infinite: l'Universo stesso dunque deve essere infinito. Pertanto, anche le stelle e i loro sistemi planetari sono infiniti in numero. Ciò implicava la fine dell'antropocentrismo religioso dal momento in cui, se esistono altri sistemi planetari, addirittura infiniti numericamente, il sistema solare di cui fa parte la Terra non possiede alcuna centralità nè particolarità. Giordano Bruno viene considerato il precursore dell'astronomia contemporanea, dedita alla ricerca di esopianeti e di forme di vita extra-terrestri, pensanti ed evolute o semplici.
Come sappiamo, le sue posizioni gli costarono la vita: accusato di eresia, fu messo al rogo il 17 Febbraio 1600.

Giovanni Keplero

Giovanni Keplero (1571-1630) è costretto ad intraprendere la vita religiosa; non gli restavano altre strade, avendo mani deformi e vista difettosa. Eppure si nota la sua perspicacia matematica e presto apprenderà la teoria elio-centrica.
Seguace di Tycho Brahe, alla sua morte ne erediterà l'intero patrimonio culturale e cercherà, con quei dati, di formulare una nuova cosmologia. Innanzitutto, egli constata che l'intensità della luce diminuisce con il quadrato della distanza della sorgente di luce. Abbandonando una volta per tutte i firmamenti solidi, egli ipotizza orbite ellittiche per i pianeti ruotanti attorno al Sole; esso occupa uno dei due fuochi delle ellissi che si trovano sull'asse maggiore delle stesse. Partendo da questo presupposto, Keplero formulerà le 3 leggi che di lui portano il nome:
  1. L'orbita descritta dai pianeti è un'ellisse di cui il Sole occupa uno dei due fuochi. È detto "afelio" il punto più lontano dal sole ed è detto "perielio" quello più lontano.
  2. Considerando le orbite dei pianeti, il raggio che unisce il centro del Sole e il centro dei pianeti (raggio vettore) descrive aree proporzionali ai tempi impiegati per descriverle
  3. I quadrati dei tempi di rivoluzione attorno al Sole sono proprorzionali ai cubi dei semiassi maggiori da essi descritti.

Nessun commento:

Posta un commento